Dottoressa Antonia Trinchese
Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva

Se un genitore si accorge che qualcosa non và nel proprio figlio ancora piccolo ( per es: tende ad isolarsi, non gioca come faceva il fratellino o il cuginetto alla sua stessa età, ha difficoltà nel movimento , presenta un’assenza o una scarsità di termini nella produzione verbale, ecc ) si consiglia di mettersi per tempo alla ricerca di un Medico professionista per quella determinata fascia di età.
La mamma o il papà non deve pensare assolutamente che, crescendo, il bambino supererà da solo tali difficoltà! Anzi! Bisogna mettere ben in evidenza che i PRIMI ANNI DI VITA sono cruciali per affrontare certe problematiche. Infatti nella famosa fascia di età 0-3 anni, le connessioni cerebrali tra i neuroni e la plasticità del cervello permettono un più facile recupero ed una più rapida riorganizzazione generale. Si deve cercare di non raggiungere i sei anni ( quando il bambino viene introdotto nella scuola elementare ) per fare sì che le maestre si accorgano delle difficoltà che all’inizio , all’ insorgenza , erano magari minime ma che poi nel tempo si possono rivelare come veri e propri disturbi dell’apprendimento, della socializzazione o del comportamento.
Più il bambino diventa grande e più è difficile poter poi usufruire dei benefici dei possibili interventi terapeutici, nella fattispecie: interventi psicomotori, logopedici o fisioterapici.
Anche nella scuola dell’infanzia, le maestre non dovrebbero preoccuparsi solo della grafomotricita’ , di come impugna il colore il bambino o se è in grado precocemente di leggere o scrivere. Piuttosto tali educatrici devono creare diverse esperienze di gioco ( attraverso, per esempio,il saltare, scivolare, strisciare, correre, creare, manipolare, ascoltare fiabe, ecc ) che includano le sensazioni uditive, tattili, visive, usando il movimento corporeo per percepire tutte le informazioni provenienti dai muscoli , pelle ed articolazioni , per fare sì che il bambino fornisca risposte adeguate, per poi creare solo successivamente il substrato fertile per gli apprendimenti scolastici.
Quindi concludendo, importante è agire per tempo , approfittare della possibilità del modellamento cerebrale del bambino nella fascia di età 0-3 anni , affidandosi a professionisti e medici competenti, in primis il pediatra ma anche il Neuropsichiatra infantile o il foniatra, per poi sottoporre anche lo stesso piccolo paziente ad una valutazione psicomotoria visto che noi, terapisti della neuro e psicomotricità , ci occupiamo proprio ed esclusivamente dell’età evolutiva .
Ciò per diramare e togliersi ogni dubbio : ogni bambino piccolo ha davvero necessità di essere seguito, capito e sostenuto, specie nelle precoci fasi dello sviluppo .

DisturbiDisordini dello Sviluppo Psicomotorio: "muoversi per tempo" e' fondamentale!

di Dottoressa Antonia Trinchese - lettura di Stefania Guarracino